Soggetto
Regina di Fiori
Caratteristiche
Olio su tela
70×50 cm Disponibile
Edizione Limitata
Cornice di Protezione in Plexiglass Top Quality
Descrizione
La carta della Regina di fiori incarna per Amanda la naturale ambivalenza presente in ogni esser umano, che vede schierate, ai poli opposti della contesa, saggezza e superstizione, virtù e vizio. La parte apicale è nominata per l’appunto Virtù. Come si può facilmente evincere dalla parola stessa, il suo significato si rifà ad un concetto tipicamente classico. Essa non è nient’altro che l’Aretè greca, ovvero la disposizione d’animo votata al bene. Una qualità che pertiene quindi alla sfera morale e spirituale. La declinazione più confacente di tale termine, sposa, secondo il pensiero dell’artista, la concezione dianoetica aristotelica, e quella spinoziana, che non è nient’altro che un’elaborazione articolata del pensiero stoico. La Regina persegue cioè la propria virtù, secondo una dimensione connessa all’utilità personale, ove questa conduca al miglioramento interiore. La figura della Virtù, ci viene presentata dotata di un’aura scintillante, specchio diretto delle quattro virtù cardinali. Temperanza, coraggio, saggezza e giustizia. L’afflato della cultura scolastica, qui intesa come filosofia cristiana medievale, s intuisce in nuce nella complessa poetica di Amanda. Ma non solo, evidenti sono i saccheggi a piene mani dalle filosofie orientali, mi riferisco al concetto Confuciano di Ren.
Il Ren può essere tradotto come benevolenza, amore disinteressato, e l’uomo la può raggiungere praticando cinque virtù: magnanimità, rispetto, scrupolosità, gentilezza e sincerità. Secondo Amanda la corona dorata della Virtù rappresenta proprio queste attitudini morali. Le perle della sua collana rappresentano invece le infinite sfide affrontate e le lacrime versate per ascendere a vette di saggezza. Mentre il monile che stringe nella mano, altro non è, che la fede necessaria e propedeutica alla crescita personale. I semi di fiori visibili sulle maniche, esprimono invece la purezza dello sguardo nelle cose non intriso di preconcetti, ovvero la capacità di dare valore al semplice e al non artefatto. La cintura che indossa, pone al centro il pianeta Venere, riferimento sidereo delle proprie esigenze carnali, sebbene trasfigurate in una dimensione spirituale.
L’altra definizione della Regina è Vizio. É in questo caso palese come la figura a piè carta, delinei un atteggiamento totalmente asservito a compiacere un orizzonte sensorio umbratile e triviale. La corona che indossa diventa un fardello di limitazioni legate alla sfera pulsionale e corporea. La collana di perle definisce le eterne sconfitte in termini di crescita, ogni gemma rappresenta un atteggiamento perdente e di rinuncia e l’inclinazione inappagata verso le brame corporee. Il simbolo bizzarro che tiene nella mano rappresenta invece l’ignoranza e la caduca superstizione. Lo stesso pianeta Venere deve esser interpretato secondo una lettura simbolica che enfatizza il desiderio nella sua dimensione ctonia, istintuale e regressiva.