Descrizione
A contraltare della Regina di Picche sta il fiero Re del medesimo segno, qui rappresentato nella duplice declinazione, chiamata da Amanda, Bellicosità e Arrendevolezza. La figura nel verso boreale della carta, racconta di un’attitudine umana triviale e bellicosa. L’uomo che la incarna, elude la possibilità di dialogo, è incline all’ira, e volge la propria magmatica iracondia, come strumento irridente verso il prossimo. Il volto dipinto sulla carta, illustra, con una fisiognomica eloquente, l’esercizio di questo volgare modus agendi. La spada che brandisce con tronfia superbia, palesa una personalità egoistica e borderline, che senza scrupolo alcuno calpesta il prossimo, per raggiungere i propri obiettivi. La corona dorata sta a indicare chiarezza apodittica d’idee e di pensiero. L’uomo che la indossa è perfettamente a proprio agio nell’ambiente competitivo moderno. É lo speculum del potere e dei personaggi senza scrupoli che lo rappresentano nelle varie gradazioni sociali. I semi di picche disegnati sulle vesti all’altezza del petto, sono null’altro che l’ottusa pervicacia e la totale assenza di empatia. I colori, amaranto e arancione, descrivono un’arida personalità autoreferenziale compiaciuta della propria condotta esistenziale.
Il verso meridionale della carta è definita Arrendevolezza. Questa rappresenta un uomo totalmente intriso di paure e insicurezze, debole, in costante balia degli eventi. Non è in grado di schierarsi e ogni decisione racconta di una guerra interiore. Il dubbio e l’indugio sono i pericolanti ronzini che cavalca. La spada che sostiene, quasi con timore, è un’arma bianca incapace di ferire. I fendenti che lancia, scuotono l’etra di cupo risentimento e silente rassegnazione. La corona sul capo è un vezzo consunto degno di uno spauracchio più che di un Re. I semi di picche sul petto, sono un monito verso l’eccellenza che lo spronano a percorsi di crescita, ma rimangono blasoni impolverati che non racconteranno mai di gesta eroiche. Mentre i colori che avvolgono le vesti sono espressione di una volizione inespressa ed eternamente incerta.