Descrizione
Ecco la controparte femminile del giullare. In questo caso il titolo dell’opera è Il ricevimento. In quanto femmina essa rappresenta l’immagine speculare del Dono, essa incarna il ricettacolo che da origine alla vita, col suo portato associato alle energie chiamate in causa in ogni processo creativo. Essa incarna l’immagine ficiniana della “copula mundi”, la creatura veicolo di trascendenza senza la quale è impossibile ascendere a contenuti spirituali più elevati.
Il maschio necessita del proprio opposto, in questo modo l’artista dichiara l’impossibile autoreferenzialità del principio maschile. Solo nella fusione dei due opposti si cela la perfezione. Mediazione tra corporeità e spirito, questa la lettura che ne da Amanda. Le carte vanno osservate l’una accanto all’altra, una sorta di Giano bifronte che ingloba contenuti diametralmente divergenti. La foggia e le vesti del Ricevimento sono analoghe a quella del Dono, anch’essa emana dal copricapo estensioni della sua fertilità sperando di trovare una natura a lei conforme. I semi che produce, le propaggini della sua identità sono gli stessi sui quali il dono sembra galleggiare. Strutture differenti di una medesima energia che tendono alla fusione.
A differenza della carta maschile, questa è dipinta nell’atto di porgere uno dei semi che ne connotano la dinamica recettiva, come a enfatizzare implicitamente la natura docile, asservita e conciliante della propensione al confronto, che, se coltivata, è foriera di vita. L’atto ostensorio ci porta a comprendere come non esista complicazione nel processo espressivo qualora siano presenti semplici presupposti. In altre parole, non ci è precluso nessun mistero nella creazione, l’occhio educato percepisce la bellezza nel semplice e l’eleganza apodittica nel flusso vitale che permea l’intero creato. La presenza di questa carta accanto alla speculare da completezza alla lettura della poetica dell’artista, l’una non vive senza la presenza dell’altra.
Questa armoniosa danza taoista, racconta l’indispensabile principio della conciliazione degli opposti. Tale necessità possiede un’estensione di significato che viola i confini della singolarità per sfociare in assunti universali. L’unità assume senso, solo se riesce a convivere con l’altra unità (diversità) che le si affianca. Corpo e mente, uomo e donna, acquistano coerenza solo se compenetrate. Viene spontaneo inferire come l’analisi di Amanda racconti vertici analitici del proprio bagaglio esperenziale, trasfigurandosi sotto la maschera ironica di una sciarada iconoclasta, affidata a significanti prosaici come i personaggi senza tempo delle carte.